martedì 23 gennaio 2007

Questi sono pazzi...

Dunque dunque...
Leggo sul corrierino (la preview gratuita del Corriere della Sera) che c'è in ballo un bel disegnino di legge, ad opera degli inesauribili rifondaroli, per salvare il cinema italiano. L'ideona, perchè di ideona si tratta, è in sintesi questa qui (cito dal corrierino): "le case di distribuzione e le sale cinematografiche non potranno programmare più di un film extracomunitario ogni due comunitari. Uno però dovrà essere obbligatoriamente italiano.-La soluzione contro il potere dilagante delle major americane è l'istituzione di norme antitrust a sostegno del cinema italiano- ha sottolineato Titti De Simone, capogruppo di Rc in commissione cultura".
Il bello è che, logicamente, dovrà essere istituito un bel "Centro nazionale per la cinematografia" che si occupi (ricito il Corrierino): "di controllare e finanziare. Il mancato incasso dei film nelle sale verrà rimborsato dallo Stato attraverso misure di sostegno fiscale". Ora: se la cosa del rimborso non è chiarissima, è invece lampante che si tratta di dare lavoro a compagni e compagnuzzi rigorosamente fedeli alla linea e quindi - qui il vero capolavoro - di garantire ulteriore sostegno a gente che produce, già oggi, clamorosi flop in grado di generare solo sbadigli.

Quello che trovo agghiacciante è il sempreverde atteggiamento dei "difensori della libbertà" a tutti i costi che, con solita supponenza, pretendono di insegnare a tutti come si vive e cosa si dovrebbe leggere-ascoltare-vedere. Se ho voglia di vedere una bojata con Vin Diesel voglio essere "libbero" di farlo, ochéi?

E poi... Vuoi difendere il cinema italiano?
Bello, mi piace, hai tutto il mio appoggio.
Ma non farlo a scapito di altri!
Se poi gli "altri" ti sono stati sempre e geneticamente sulle balle sono estremamente portato a dubitare della tua buona fede.
Fa proprio parte del Dna di certa gente: non riescono ad essere PRO ma soltanto CONTRO e questo non mi piace affatto...

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