domenica 31 agosto 2014

Alcune cose che ho scoperto della Calabria

Disclaimer: il tutto è, ovviamente, visto attraverso la mia personalissima lente deformante che, come alcuni sanno, è piuttosto deformata.

Nota: “ho scoperto” è inesatto poiché esse (le cose) preesistevano alla mia venuta, quindi in effetti il titolo è sbagliato. Dato che non c'ero mai stato sarebbe forse più corretto dire “alcune constatazioni personali sulla Calabria”, ma sarebbe un po' una roba tipo “cerchiamo il pelo nell'uovo”.

Nota 2: rileggi il disclaimer.

Nota 3: questo scritto è stato buttato giù a casaccio, senza ordine di importanza o preferenza perché sono un artista fanatico dello “stream of consciousness” quindi a me va bene così. Se non sapete cos'è quella roba lì in inglese (perchè è inglese), cliccate qui.



Cosa n.1 che ho scoperto della Calabria
Come ti siedi a tavola ti si restringono i vestiti. Malgrado sia fidanzato da due anni con una donna d'origine calabrese e abbia partecipato ai consueti pranzi domenicali, pensavo di essere abbastanza allenato. Non c'entra niente. Lei, i suoi genitori e i fratelli sono tutti in forma e l'allenamento non serve a un tubo, ho quindi dedotto che è proprio l'aria calabrese che influisce sulla tenuta dell'abbigliamento.






Cosa n.2 che ho scoperto della Calabria
Il Codice della Strada non è l'insieme di norme che disciplinano la circolazione di auto e motoveicoli, ma piuttosto un insieme di consigli, quasi opinioni, espressi da qualcuno che in Calabria non ha mai guidato. Ne consegue che sorpassi e diritto di precedenza sono questioni piuttosto complesse e delicate. O facilissime, dipenda da che lato li si guarda.
Cosa n. 2bis che ho scoperto della Calabria
Sulle strade a due corsie, ne esiste una terza “fantasma” utilizzata per i sorpassi e gli scontri frontali.


Cosa n. 3 che ho scoperto della Calabria
Il mare è di una bellezza assassina, limpido, cristallino, con tonalità che vanno dal verde al blu scuro passando per tutto lo spettro dei blu-verdi eccetera. Questa bellezza è seconda solo alle meduse che lo abitano e a qualche squalo che ha sbagliato strada.


Cosa n. 4 che ho scoperto della Calabria
L'ottimo vino genuino è così genuino e denso che lo puoi tranquillamente usare per ritinteggiare le pareti di casa. Sempre che ti piaccia il viola.





Cosa n. 5 che ho scoperto della Calabria
Qualunque cosa abbia avuto una vita (animale o vegetale) può essere impanata, fritta e mangiata. E mi piace. Anche la verdura.

Cosa n. 6 che ho scoperto della Calabria
In Calabria si pubblica questo quotidiano e questa rivista che apparentemente non hanno nulla in comune. Io credo che qualcosa ci sia. I fucili puntati.







Cosa n. 7 che ho scoperto della Calabria
I calabresi non parlano tutti come Sergio Vastano o quell'altro che grida “Franco! O Franco!”. I reggini, in particolare, non hanno un accento in grado di rimescolare i neuroni, a patto che non decidano di comunicare con voi in dialetto. In questo caso, se avete richiesto un'indicazione stradale (ma c'è ancora qualcuno che gira senza navigatore?), siete abbastanza fottuti.


Cosa n. 8 che ho scoperto della Calabria
I Bronzi di Riace sono bellissimi e me li andrò a rivedere a Milano in occasione dell'Expo. Tuttavia sono la meravigliosa rappresentazione plastica della vecchia barzelletta “Turi! Turi! E tu tieni tutta 'sta dinamite ma una miccia così corta?






Cosa n. 9 che ho scoperto della Calabria
La destra e la sinistra non esistono. Senza alcuna allusione politica. Alla guida, l'indicazione più precisa sulla direzione da prendere, massimo-massimo, sarà “scendi per sotto” o “sali per sopra”.
Cosa n. 9bis che ho scoperto della Calabria
Alla stessa maniera, non so se per una scelta macho-linguistica, le scatole (quelle di cartone) non esistono. Si parla solo di “scatolo” che non viene mai “passato”, ma “sceso” o “salito” a seconda della direzione nella quale si muove.



Cosa n. 10 che ho scoperto della Calabria
Tolta la spazzatura e un certo numero di edifici orripilanti, Reggio Calabria potrebbe essere bella come San Francisco. Se poi facessero il Ponte sullo Stretto, sarebbe ugualissima, solo che a Reggio si mangia un gelato migliore e a San Francisco si sognano la granita al caffè con panna e brioche. Vedi oltre.

Cosa n. 11 che ho scoperto della Calabria
La granita al caffè con la panna è una roba che non mi aspettavo. Cioè. Sono vent'anni che mi rompono i coglioni con 'sta granita al caffè con panna e brioche ma non pensavo che fosse davvero così buona. Di bestia.

Cosa n. 12 che ho scoperto della Calabria
Ok, non è solo qui. Ma la brioche è questa. L'altra, il mio croissant, si chiama “cornetto”, come quello Algida o i fagiolini.

Cosa n. 13 che ho scoperto della Calabria
Le donne calabresi che ho incontrato, sono sembrate eccezionalmente rilassate. Sempre. A me ne deve essere capitata una “difettusa”, come dicono in Calabria. Non escludo, tuttavia, che il fatto di nascere a Milano negli anni '70 abbia influito sul suo umore di fondo.

Cosa n. 14 che ho scoperto della Calabria
C'è gente reale, nel senso che l'ho incontrata di persona e ci ho pure pranzato insieme, che non ha il cappotto. Questo non per motivi di disagio sociale, ma semplicemente perché non ne ha bisogno e va a fare il bagno in mare fino a ottobre. E io questa gente l'ho odiata. Brevemente, almeno fino al secondo giro di Amaro del Capo.

Cosa n. 15 che ho scoperto della Calabria
Se esci in compagnia e hai intenzione di fare il brillante pagando tu la serata, preparati a duelli all'ultimo sangue tipo Cavalleria Rusticana, Ordalia o robe che contengono spade, cavalieri e armature. Se sei ospite, sei ospite.

Cosa n. 16 che ho scoperto della Calabria
Il pisolino pomeridiano è sacrosanto ed è praticato a livello agonistico, un po' come la siesta in Messico, ma senza sombreri. In estate, nei centri abitati, prima delle cinque del pomeriggio trovi aperte solo le banche. E mentre stai morendo disidratato capisci il perché.

Cosa n. 17 che ho scoperto della Calabria
In Calabria si effettua la raccolta differenziata della spazzatura. Nel senso che alcuni rifiuti vengono regolarmente ritirati. Altri, probabilmente quelli “differenti”, tendono a smaterializzarsi autonomamente nelle zone circostanti i cassonetti. Di norma, per autocombustione.

Cosa n. 18 che ho scoperto della Calabria
Le distanze esistono ancora, nel senso che se tra il paese X e il paese Y ci sono 25 chilometri, si attraversano 25 chilometri di natura selvaggia dove, schivando gli incendi, il viaggiatore incontrerà fauna selvatica di vario genere tipo volpi, gatti e ratti. Anche se appiattita a livello suolo quindi con scarsissime possibilità d'interazione. In altre zone d'Italia come la Lombardia, invece, è tutto un susseguirsi di paesi senza soluzione di continuità. Se devi andare in via Roma, potresti comunque arrivarci, però nel paese sbagliato (comprare un cazzo di navigatore o scaricare un'app, cribbio!).


Cosa n. 19 che ho scoperto della Calabria
Nei centri urbani, l'uso del casco per i motociclisti non è affatto disatteso. L'usanza di non indossarlo, persiste tuttavia nei piccoli centri abitati dove, solo i più prudenti, lo portano appeso al braccio, come una borsetta. Forse perchè sono troppo belli. 





Cosa n. 20 che ho scoperto della Calabria
Si tratta di una terra che non mi azzarderei mai a definire “magica”, “incantata” o un qualsiasi aggettivo sufficientemente ruffiano e idiota da leccare in modo lubrico le sinapsi di un potenziale turista (puntando alla sua carta di credito). È comunque un luogo splendido, pieno di problemi che una percentuale importante di calabresi affronta quotidianamente. Non bisogna dimenticarlo, quando ci si viene, e non bisogna giudicare troppo. Almeno se non si sono fatti un po' di chilometri con le scarpe di questa gente dal cuore grande.

Cosa n. 20bis che ho scoperto della Calabria
Da Varese, la Calabria è fottutamente lontana. Specialmente al ritorno che è tutta salita.