lunedì 11 febbraio 2008

Carissimo T9

A me piacerebbe fare quattro chiacchiere con l'inventore del T9, un giorno.
Me lo metterei davanti, lì.
Proprio di fronte, me lo immagino bello paciarotto, con quella sua aria da primo della classe.
Gli offrirei un tè, perché sicuramente è uno che non beve alcolici, per forza deve essere uno che beve tè e un sacco di caffé.
Gli offrirei dei pasticcini, anche buoni, per niente avvelenati.
Aspetterei di vederlo addentare la ciliegia verde della frolla per bloccargli il polso e chiedergli:
- Ora dimmi, perché proprio non ci dormo di notte: come cazzo ti è venuto di mettere "vi" come prima opzione al posto di "ti"?
Chi è che non ha mai ricevuto il famigerato sms ottocentesco "Vi passo a prendere stasera"?
E quando lui tossirà imbarazzato, si ingolferà, si batterà il petto e cercherà di arrivare con quella sua mano pallida e cicciotta alla tazzina di tè, io stringerei ancora di più la presa e gli chiederei:
- E poi, come cazzo ti è venuto di mettere "paura" come prima opzione rispetto a "scusa"?
Eh?
"Paura, sono in ritardo!".
Chi è che utilizza la parola "paura" negli sms? A chi pensavi come utente ideale, brutto deficiente?
Al giallista Lucarelli ?
A Stephen King?
Dimmelo.
A questo punto mi mangerei anch'io un pasticcino masticando velocemente per ostentare nervosismo.
E perché (sputando briciole di pasticcino) quando scrivo "tu" mi viene fuori "tv"? Eh?
Prendi le mazzette dalla Rai o da Mediaset?
A questo punto lui cercherebbe di bofonchiare qualcosa, quasi sicuramente delle spiegazioni tecniche.
Io lo interromperei bloccandogli anche l'altro polso.
A una mia amica è arrivato un messaggio che diceva: "Ti rifaccio gli ampliodoti per il meraviglioso sorriso!"
- Cosa sono gli ampliodoti, razza di imbecille?
Eh? I complimenti?
"Ampliodoti" n-o-n-e-s-i-s-t-e, gigantesca e inutile testa di cazzo! Il tuo dizionario è pieno di parole che n-o-n-e-s-i-s-t-o-n-o. Su nessun pianeta registrato e abitato da forme di vita basate sul carbonio!
A questo punto gli toglierei la tazza davanti, mi alzerei e la metterei nel lavandino.
Così, per fare la massaia mentre lui soffoca cianotico.
Con voce ferma gli direi (magari strofinandomi le mani sul grembiule):
- Un mio amico si chiama Savior. Ok, ha un nome di merda, siamo d'accordo. I suoi genitori sono stranieri e avevano grosse aspettative.
Fatto sta che per colpa del tuo cazzo di T9 lui non si chiama più Savior, che è un brutto nome.
Adesso si chiama Pathos, che è pure peggio.
E per dirti quante vite hai incasinato.
Il mio amico Bernardo, per esempio.
Ok, è un nome di merda anche quello, siamo tutti d'accordo e infatti è amico di Savior, ma è già messo meglio.
San Bernardo lo cita persino Dante nella Divina Commedia.
Comunque, il caro Bernardo stava tampinando una ragazza, ok?
Carina, magra, belle tette.
Era addirittura riuscito ad avere il suo numero e le stava mandando il primo fondamentale messaggio galante per rompere il dannato ghiaccio.
Il messaggio diceva: "Vi va se stasera andiamo a mangiare qualcosa e poi andiamo a ballare? Vi porto a XY, c'è il mio amico che mette i dischi. Vi riaccompagno a casa io".
E a parte il fatto che sembra scritto da Mozart.
Ma questo è a parte.
A un certo punto lo spazio era quasi finito, per cui Bernardo non si è firmato "Bernardo", ma "Bern".
Dai, è più fico, sembra quasi l’altrettanto orrendo nome tedesco Bernd.
Peccato che il messaggio sia arrivato firmato da tale "Afro", come a sottintendere un individuo con una minchia di due metri e mezzo, plausibilmente intenzionato a concludere degnamente la serata un po’ sul divano e un po’ dove capita.
Ovviamente la ragazza in questione non si è mai più fatta viva, e il povero Afro s’è ammazzato di pippe.
Tra l’altro ci ha messo un po’.
A questo punto lo fisserei negli occhi.
Non Afro, il signor T9.
Uno scrive “aiuto”, capisci?
“aiuto” che è semplice ed è anche una parola importante.
Può tornare estremamente utile nelle emergenze.
Quindi “aiuto”, ok?
E fin qui va bene.
Poi però, di colpo, basta che uno sia nervoso e schiacci il pulsantino una volta in più e gli diventa “aiutò”.
E qui va già meno bene.
Ma se sei particolarmente nervoso e schiacci il pulsantino un’altra volta, diventa “bitum”.
Sì, esatto, caro mio.
“Bitum”.
Intendi bitume?
Sì, intendi bitume.
Perché mentre uno è lì, magari nel mezzo di una tromba d’aria, la prima cosa di cui ha bisogno è il bitume.
Mi sembra abbastanza logico.
E allora se conosci la fottuta parola bitume, che vorrei sapere chi cazzo la usa in un sms, perché non mi prendi la parola "merda"?
Secondo te c'è più gente al mondo che scrive "merda" o che scrive "bitume"?
Vedi tu.

Ma occhio perché c’è un certo numero di variazioni sul “Ti amo" che il nostro amico non ha, evidentemente, mai scritto ad anima viva.
E presumibilmente nemmeno ad anima morta…

1) "Vi con" (eh? Prego?)
2) "Vi amo" (un po' demodé, ma almeno il verbo c’è e il destinatario forse ce la fa a capire)
3) "Vi amm" (ué, uagilò…)
4) "Ti bon" (nota bistecca)
5) "Ti anm" (un volgare insulto in foggiano)
6) "Ti coo" (quasi in dialetto lombardo/veneto, ma senza senso)
7) "Ti bom" (nota bistecca ma con pronuncia differente)
8) "Ti ano" (vabbè, forse anche per questo bisogna domandarsi quanti usano la parola “ano” negli sms…)
9) "Tg com" (eh? Prego? Parte 2)
10) "Tg cnn" (mabafangula)

Quindi, carissimo signor T9: o me ne fai uno che impara l’italiano come si deve oppure mi rifai questo qua che così fa venire il mal di pancia.

Olè.