giovedì 8 marzo 2007

C'è una moto che...

Carlo Talamo (r.i.p.) è, per un certo tipo di motociclista, il responsabile della nascita di una passione. Importatore di H-D, Buell, Triumph e in seguito anche di Rolls e Bentley, Carlo ha rappresentato molto per la scena biker italiana fungendo tanto da catalizzatore quanto da parafulmine. Anticonformista, personaggio in tutto e per tutto, Talamo ha anche scritto delle poesie, logicamente dedicate alle sue moto. Mi permetto di riportanre una che, come tante, è priva di titolo.


C'è una motocicletta che se ne frega delle mode.
E dagli altri non ha copiato niente.

E' in giro da cent'anni.

Ma non è cambiata cento volte.

Ha due cilindri e un carburatore.

E poche valvole e pochi pezzi.

Per restare una motocicletta.

Per durare nel tempo.

C'è un motore che vibra e vive.

Che è vero. 

Che non divide nulla con la tecnologia spaziale.

C'è ancora qualcuno che misura la leggenda in secoli.

E non in secondi.

C'è un sistema di essere felici a 30 all'ora.

C'è un modo di andare in motocicletta senza sfidare il mondo intero.

Ci sono spazi che vale la pena ancora di vedere al rallentatore.

Senza record casello-casello.

Senza duecentosettantaallora. 

Senza spaccare una gomma in mille chilometri.

C'è una motocicletta che non batterà limiti di accelerazione.

Che ha sconfitto tutti gli attacchi.

Una motocicletta tanto imitata.

Che è rimasta se stessa.

Che ha superato le mode.

Andando per la sua strada con dignità.

Una motocicletta che può girare senza il nome sul serbatoio.

E senza essere scambiata con qualcun altro.

Sono ancora in giro per il mondo e per l'Italia, quelle belle motociclette semplici, sane, robuste.

Figlie del cuore, non del computer.

Quelle motociclette alle quali voglio bene.


Carlo Talamo (1952-2002)

Nessun commento: