giovedì 2 agosto 2007

Pensa te...

Scopro, non senza una nota di amarezza mista a ironia, che c’è della gente (suppongo mentecatti) che arriva a pagare qualcun altro perché, giocando, si prenda cura del suo avatar su Second Life o WoW. La professione dell’avatar sitter arriva a generare la bella sommetta di 1000 euro al mese, di più di quanto porta a casa uno stageur medio non-Nobel. Va là che siamo veramente messi bene! Che abbia ragione Elton John? E se, perso ormai il lume della ragione nelle pieghe più oscure e recondite della Rete, spegnere Internet per 5 anni non fosse poi tanto una cazzata?
Siamo seri, Elton. Internet serve per lavorare e, ormai, al mondo per girare. Certe cose sono provocazioni simpatiche, un metaforico paio d’occhiali con piume e strass che possiamo indossare ogni tanto giusto per dire che le cose potrebbero essere diverse. Logico che potrebbero. Basterebbe stravolgere completamente l’intero tessuto della realtà così come la conosciamo e far tornare ai livelli di 60 anni fa la circolazione di persone e cose. Niente male davvero.
Poi però succede che sento ‘ste cose degli avatar sitter a 1000 euro/mese (ma ci sono anche “sarti” a 300e/m, “architetti” a 500 e “fotografi” a non so quanto…), che leggo degli attacchi terroristici su Second Life, contro il “regime dittatoriale dei Linden”, che generano morti virtuali e mi fermo a pensare. Ma si, dai. Spegniamo tutto ‘st’ambaradàn schifoso che non si capisce più un cazzo! Rallentiamo un attimo e pensiamo di più da uomini in carne e ossa.
Insieme ad altri, che non possono che essere definiti pionieri, sono stato tra i primi a giocare in rete con il Pc a qualche cosa (Trade Wars, a fine anni ’80, addirittura su Bulletin Boad System, la mitica hal BBS di Varese, c’è un sito memoriale www.halbbs.it), a tuffarmi nel cyberpunk divorando Gibson e sognando impianti neurali con cui vivere la realtà virtuale “da dentro”. Con il Pc mi sono divertito, emozionato – strano ma possibile – e ho anche conosciuto di persona un po’ di gente. Era un periodo nel quale tutto sembrava possibile e forse lo era anche, un momento particolare, come sanno essere particolari solo gli anni dell’Università.
Dove vado a parare? Oggi non lo so mica, sarà che è il 2 di agosto, domani è l’ultimo giorno di lavoro prima delle ferie e non c’è una mazza da fare o forse che mi sono ricordato di avere a casa Comman & Conquer 3 per 360 e di non avergli ancora dato un occhiata. Sono uno stronzo? Ecco qua.

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