giovedì 12 aprile 2007

Maledetti giapponesi!

Qualche tempo fa, su questo blog, mi sono espresso in maniera piuttosto critica (o meglio, preoccupata) sul futuro delle console next-gen. Le premesse, e la mancanza di informazioni, non mi permettevano di fare altro, ma ora, a qualche settimana dal lancio di Ps3, mi sento di dire che avevo toppato alla grande. Oltre 50.000 macchine vendute in Italia (and counting) rappresentano un ottimo esordio in previsione di quello che sarà a breve. Certamente, chi sta immerso “nel settore” dalla mattina alla sera e manca della fondamentale possibilità di confrontarsi con una realtà esterna alla propria gestione del budget mensile, non si aspettava niente di meno di quanto è avvenuto, ma i dati sui consumi provenienti da Enti nazionali di riconosciuta affidabilità (come l’Istat) non lasciavano molto spazio a previsioni particolarmente ottimistiche, con la spesa pro capite in calo e l’inflazione in crescita…

Invece, una console da 599 euro giochi esclusi, vende, e pure bene. Perché mai? Le risposte sono diverse. La prima riguarda il target cui si rivolge la macchina che non è più, come ha specificato il nuovo responsabile marketing di Scei, quello degli hard core gamers. Ora l’obiettivo è quello dei professionisti alto-spendenti che desiderano essere al passo con la tecnologia e si vogliono dotare di un vero media center completo, dal design cool e dalle ampie potenzialità funzionali. La seconda, legata alla prima, vede centrale la fruizione di contenuti multimediali in alta definizione su schermi di grande diagonale (da più parti danno già per spacciato il formato Hd-Dvd sostenuto da Microsoft) dotandosi di un buon lettore Blue-ray multifunzione, com’è in effetti la Ps3, mentre quelli “ufficiali” costano ancora cifre comprese tra i 700 e i 1000 euro. La terza, solo subordinata a queste due, comprende i titoli a disposizione che, per quanto vari e sufficientemente numerosi, non hanno logicamente ancora sprigionato l’intero potenziale della macchina.

Malgrado questo, la mia sensazione è che almeno in Italia siano stati proprio gli hard core gamers a comperare la console. Non so perché, ma ho l’impressione che il vero drive sia arrivato dal solito, caro, vecchio zoccolo duro del mercato piuttosto che da nuove fasce di consumatori attirate dal “trend phenom” che bisogna seguire a tutti i costi. Sarà anche un caso, ma pare proprio che le performance migliori si siano registrate nel canale specializzato (quello dove si riforniscono gli appassionati) piuttosto che nel generalista dove comunque c’è movimento. E mentre la grande distribuzione nicchia ancora sul formato ed espone pochi lineari di titoli in Blue-ray, evita come la peste i lettori per i film in alta definizione, ma spinge i televisori Hd-Ready (strategia misteriosa, vista la carenza di programmi in Hd e la scarsità di abbonati al satellite che li irradia…), PlayStation 3 si mangia la 360 a colazione.
Per il botto vero, però, credo che ci sia da aspettare ancora qualche mese e per la precisione la cosiddetta brutta stagione quando, tradizionalmente, la console sarà riposizionata e giungeranno sugli scaffali i giochi di calcio. Allora si che se ne vedranno delle belle. Allora si che Microsoft, con la sua risibile mossa di “contenimento” (lancio di una versione Elite della 360 con hard disk da 120Gb ma PRIVA di lettore Hd-Dvd) avrà il rudest awakening of all...

Anche perché, non è cosa da sottovalutare, su Xbox Live come sospiri ti tocca pagare, mentre su Playstation Network hai un bel po’ di opportunità completamente gratuite in più, senza contare la possibilità di navigare in InFernet standotene sdraiato sul divano…

C’ho già la Visa che vibra… e il senso di colpa che cresce.

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