venerdì 20 aprile 2007

Dal corriere.it

Dal corriere.it e dal forum di Beppe Severgnini (tra i miei giornalisti preferiti) copio, incollo e sottoscrivo.

Caro Beppe,
ascolto Radiodue e sento della sparatoria in Virginia. La sera il Tg2 dice: ?4altro massacro e l'America si interroga». Accendo la tv: Cnn, Fox News ... mi pare che l'America si stia interrogando sulla questione sbagliata. Si scomodano fior fiore di criminologi, si fanno paragoni con gli episodi del passato, ma la domanda è sempre la stessa e sempre quella sbagliata: «Perché quel tizio ha sparato?». In ore e ore di dirette tv, nessuno che si pone la domanda giusta: perché questo tipo aveva in mano due armi semiautomatiche? Lo sanno tutti il perché: è la lobby delle armi. Ma pare che questa semplice e assurda verità sia assolutamente impenetrabile. Virginia Tech verrà dimenticata come Columbine, e rispunterà al prossimo inevitabile episodio con la solita domanda sbagliata.

Rita

Cara Rita, abbiamo ascoltato tutti tante parole, nelle ultime ore. Cercherò perciò di essere breve e chiaro. Il mio parere - lo dico subito - è simile al tuo. 
Facciamo un passo indietro. I film ammazza-ammazza sono nauseanti, e hanno veramente stufato. I videogiochi violenti sono forse pericolosi, per una mente malata. I ragazzi disperati e turbati mettono angoscia, e sono capaci di tutto. Ma di film ammazza-ammazza, di videogiochi violenti e di gente in preda a ossessioni e raptus è pieno il mondo. Le stragi nelle scuole, però, sono una drammatica specialità americana (credo che siamo arrivati a settanta, senza contare lo stillicidio di giovani morti ammazzati quotidiamente). In cosa l'America è diversa da ogni altro Paese? Nella diffusione e nella facilità d'acquisto delle armi da fuoco. La National Rifle Association (Nra) dice: non sono le armi che uccidono, sono gli uomini. Vero, ma è un sofisma. Senza armi da fuoco un pazzo in preda a raptus uccide una persona, forse due; non trentadue. Tu dici che in America non accadrà nulla. Non ne sono certo: stavolta è davvero grossa. Il pericolo, oltretutto, è che succedano episodi «copycat»: imitatori suggestionati potrebbero tentare di ripetere l'impresa (ne hanno parlato, i networks americani). Credo che qualche candidato alla presidenza avrà il coraggio - e la convenienza - di parlar chiaro sull'argomento (cosa possa fare, è un altro discorso). Michael Moore spesso è irritante, ma su questa faccenda ha ragione: meno armi, meno morti. Punto. I campus americani - come molti di voi sanno - sono posti magnifici, accoglienti e tranquilli. I ragazzi, in quel grande liceo che è il college Usa, sono seguiti, assistiti, consigliati. Evitiamo la sociologia spicciola: se quel giovane asiatico impazzito non avesse potuto mettere le mani su quelle armi automatiche, non saremmo qui a parlare di una strage. Non accade a Varese, Vienna, Vancouver, Valencia: accade in Virginia, luogo civilissimo. Perché? 
Ho troppa stima degli americani: non posso credere che gireranno la testa dall'altra parte, e rifiuteranno di rispondere a una domanda tanto semplice.

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