Disclaimer: il tutto è, ovviamente,
visto attraverso la mia personalissima lente deformante che, come
alcuni sanno, è piuttosto deformata.
Nota: “ho scoperto” è inesatto
poiché esse (le cose) preesistevano alla mia venuta, quindi in
effetti il titolo è sbagliato. Dato che non c'ero mai stato sarebbe
forse più corretto dire “alcune constatazioni personali sulla
Calabria”, ma sarebbe un po' una roba tipo “cerchiamo il pelo
nell'uovo”.
Nota 2: rileggi il disclaimer.
Nota 3: questo scritto è stato buttato giù a casaccio, senza ordine di importanza o preferenza perché sono un artista fanatico dello “stream of consciousness” quindi a me va bene così. Se non sapete cos'è quella roba lì in inglese (perchè è inglese), cliccate qui.
Come ti siedi a tavola ti si
restringono i vestiti. Malgrado sia fidanzato da due anni con una
donna d'origine calabrese e abbia partecipato ai consueti pranzi
domenicali, pensavo di essere abbastanza allenato. Non c'entra
niente. Lei, i suoi genitori e i fratelli sono tutti in forma e
l'allenamento non serve a un tubo, ho quindi dedotto che è proprio
l'aria calabrese che influisce sulla tenuta dell'abbigliamento.
Il Codice della Strada non è l'insieme
di norme che disciplinano la circolazione di auto e motoveicoli, ma
piuttosto un insieme di consigli, quasi opinioni, espressi da
qualcuno che in Calabria non ha mai guidato. Ne consegue che sorpassi
e diritto di precedenza sono questioni piuttosto complesse e
delicate. O facilissime, dipenda da che lato li si guarda.
Cosa n. 2bis che ho scoperto della
Calabria
Sulle strade a due corsie, ne esiste
una terza “fantasma” utilizzata per i sorpassi e gli scontri
frontali.
Il mare è di una bellezza assassina, limpido, cristallino, con tonalità che vanno dal verde al blu scuro passando per tutto lo spettro dei blu-verdi eccetera. Questa bellezza è seconda solo alle meduse che lo abitano e a qualche squalo che ha
sbagliato strada.
L'ottimo vino genuino è così genuino
e denso che lo puoi tranquillamente usare per ritinteggiare le pareti
di casa. Sempre che ti piaccia il viola.
Qualunque cosa abbia avuto una vita
(animale o vegetale) può essere impanata, fritta e mangiata. E mi
piace. Anche la verdura.
Cosa n. 6 che ho scoperto della
Calabria
In Calabria si pubblica questo
quotidiano e questa rivista che apparentemente non hanno nulla in comune. Io credo che qualcosa ci
sia. I fucili puntati.
Cosa n. 7 che ho scoperto della Calabria
I calabresi non parlano tutti come
Sergio Vastano o quell'altro che grida “Franco! O Franco!”. I
reggini, in particolare, non hanno un accento in grado di rimescolare
i neuroni, a patto che non decidano di comunicare con voi in
dialetto. In questo caso, se avete richiesto un'indicazione stradale
(ma c'è ancora qualcuno che gira senza navigatore?), siete
abbastanza fottuti.
I Bronzi di Riace sono bellissimi e me
li andrò a rivedere a Milano in occasione dell'Expo. Tuttavia sono
la meravigliosa rappresentazione plastica della vecchia barzelletta
“Turi! Turi! E tu tieni tutta 'sta dinamite ma una miccia così corta?”
Cosa n. 9 che ho scoperto della Calabria
La destra e la sinistra non esistono.
Senza alcuna allusione politica. Alla guida, l'indicazione più
precisa sulla direzione da prendere, massimo-massimo, sarà “scendi
per sotto” o “sali per sopra”.
Cosa n. 9bis che ho scoperto della
Calabria
Alla stessa maniera, non so se per una
scelta macho-linguistica, le scatole (quelle di cartone) non
esistono. Si parla solo di “scatolo” che non viene mai “passato”,
ma “sceso” o “salito” a seconda della direzione nella quale
si muove.
Cosa n. 10 che ho scoperto della
Calabria
Tolta la spazzatura e un certo numero
di edifici orripilanti, Reggio Calabria potrebbe essere bella come
San Francisco. Se poi facessero il Ponte sullo Stretto, sarebbe
ugualissima, solo che a Reggio si mangia un gelato migliore e a San
Francisco si sognano la granita al caffè con panna e brioche. Vedi
oltre.
La granita al caffè con la panna è
una roba che non mi aspettavo. Cioè. Sono vent'anni che mi rompono i
coglioni con 'sta granita al caffè con panna e brioche ma non
pensavo che fosse davvero così buona. Di bestia.
Cosa n. 12 che ho scoperto della
Calabria
Ok, non è solo qui. Ma la brioche è
questa. L'altra, il mio croissant, si chiama “cornetto”, come
quello Algida o i fagiolini.
Cosa n. 13 che ho scoperto della
Calabria
Le donne calabresi che ho incontrato,
sono sembrate eccezionalmente rilassate. Sempre. A me ne deve essere
capitata una “difettusa”, come dicono in Calabria. Non escludo,
tuttavia, che il fatto di nascere a Milano negli anni '70 abbia
influito sul suo umore di fondo.
Cosa n. 14 che ho scoperto della
Calabria
C'è gente reale, nel senso che l'ho
incontrata di persona e ci ho pure pranzato insieme, che non ha il
cappotto. Questo non per motivi di disagio sociale, ma semplicemente
perché non ne ha bisogno e va a fare il bagno in mare fino a
ottobre. E io questa gente l'ho odiata. Brevemente, almeno fino al
secondo giro di Amaro del Capo.
Se esci in compagnia e hai intenzione
di fare il brillante pagando tu la serata, preparati a duelli
all'ultimo sangue tipo Cavalleria Rusticana, Ordalia o robe che
contengono spade, cavalieri e armature. Se sei ospite, sei ospite.
Cosa n. 16 che ho scoperto della
Calabria
Il pisolino pomeridiano è sacrosanto
ed è praticato a livello agonistico, un po' come la siesta in
Messico, ma senza sombreri. In estate, nei centri abitati, prima
delle cinque del pomeriggio trovi aperte solo le banche. E mentre
stai morendo disidratato capisci il perché.
Cosa n. 17 che ho scoperto della
Calabria
In Calabria si effettua la raccolta
differenziata della spazzatura. Nel senso che alcuni rifiuti vengono
regolarmente ritirati. Altri, probabilmente quelli “differenti”,
tendono a smaterializzarsi autonomamente nelle zone circostanti i
cassonetti. Di norma, per autocombustione.
Cosa n. 18 che ho scoperto della
Calabria
Le distanze esistono ancora, nel senso
che se tra il paese X e il paese Y ci sono 25 chilometri, si
attraversano 25 chilometri di natura selvaggia dove, schivando gli
incendi, il viaggiatore incontrerà fauna selvatica di vario genere
tipo volpi, gatti e ratti. Anche se appiattita a livello suolo quindi
con scarsissime possibilità d'interazione. In altre zone d'Italia
come la Lombardia, invece, è tutto un susseguirsi di paesi senza
soluzione di continuità. Se devi andare in via Roma, potresti
comunque arrivarci, però nel paese sbagliato (comprare un cazzo di
navigatore o scaricare un'app, cribbio!).
Nei centri urbani, l'uso del casco per
i motociclisti non è affatto disatteso. L'usanza di non indossarlo,
persiste tuttavia nei piccoli centri abitati dove, solo i più
prudenti, lo portano appeso al braccio, come una borsetta. Forse perchè sono troppo belli.
Cosa n. 20 che ho scoperto della Calabria
Si tratta di una terra che non mi
azzarderei mai a definire “magica”, “incantata” o un
qualsiasi aggettivo sufficientemente ruffiano e idiota da leccare in
modo lubrico le sinapsi di un potenziale turista (puntando alla sua
carta di credito). È comunque un luogo splendido, pieno di problemi
che una percentuale importante di calabresi affronta quotidianamente.
Non bisogna dimenticarlo, quando ci si viene, e non bisogna giudicare
troppo. Almeno se non si sono fatti un po' di chilometri con le
scarpe di questa gente dal cuore grande.
Cosa n. 20bis che ho scoperto della
Calabria
Da Varese, la Calabria è fottutamente
lontana. Specialmente al ritorno che è tutta salita.